Buddha si pone una domanda molto importante per l'evoluzione umana: “Cos’è la Felicità?”
Poi continua:
- - Esiste la possibilità di realizzarla?
- - La Felicità è veramente possibile, oppure ogni cosa è soltanto
momentanea?
- - La vita è solo un sogno, oppure in essa esiste anche qualcosa di
sostanziale?
- - L’esistenza inizia con la nascita e termina con la morte, oppure esiste
qualcosa che trascende sia la nascita sia la morte?
(Domande
tratte dal libro Una risata vi
risveglierà di Osho).
Per
poter comprendere l’esistenza della vera Felicità, è importante rapportarla
all’eternità: tutto ciò che è legato al tempo, ossia momentaneo, crea
costantemente un’altalena tra Felicità ed Infelicità.
Ciò
ti porta a vivere all’interno di un crescente disagio alla ricerca, a volte
spasmodica, di momenti di Felicità.
La
Felicità per come la conosci, è semplicemente una medaglia a due facce, che si
alternano nella tua vita.
Il
significato di tutto ciò è che, fino a che fai riferimento a quella medaglia,
essa ha il libero arbitrio di decidere se renderti felice o infelice. Ogni
istante tu lanci la medaglia e lei decide per te.
Lo
puoi comprendere pienamente guardando il film della tua vita. Siediti in
poltrona e ammira te stesso come se fossi un altro:
- - Quante volte una persona ti ha reso felice e, poi, la stessa persona ti
ha reso infelice?
- - Quante volte svolgere un lavoro ti ha reso felice e, poi, quel lavoro è
stato la causa della tua infelicità?
- - E la casa? Gli amici? La scelta scolastica?
- - Un viaggio? Un vestito?
- - Un libro? Un evento?
-
…………………..
Quando
sei felice ti ritrovi a pensare: “Me la godo finché dura!”, ossia, stai già
dando una scadenza alla tua Felicità, incoscientemente consapevole che quella scelta è una via erronea per la tua Felicità.
L’unico
modo per essere felice è dare la possibilità alla Felicità di avere lo spazio
necessario dentro di te.
Sei
stato abituato ad essere ambizioso, perché solo così sarai felice, ma l’unica
maniera per esserlo è abbandonarti ad essa (abbandono = essere in potere).
La
Felicità che vivi è relativa, cioè è sempre legata a qualcosa.
Questo legame dipende dalla ricerca spasmodica di possedere sempre di più: maggiore quantità di beni materiali, provare sempre più emozioni, aggiungere continuamente pensieri, conoscenze ulteriori (più so e più posso fare), esperienze nuove...
La credenza comune è: "Se ho, allora sono felice!".
E se, invece, la Felicità arrivasse proprio da ciò che ti manca? Per volare devi essere leggero, liberarti delle zavorre. qui sono intese come beni materiali: l'auto nuova, la casa più grande, il telefono di ultima generazione, viaggi continui, vestiti più belli, cene in ristoranti di lusso... Tutto questo è magnifico, in quanto ti incanala nel flusso dell'abbondanza, che è la norma dell'universo. Il problema sorge quando questi sono obiettivi anziché conseguenze del tuo modo di vivere. Porli come scopi nella vita, ti immette in un solco di ricerca ossessiva: se ho di più sono più felice. La vita è generosa e ti fa ottenere tutto questo, ma la tua felicità è tutt'altro che appagata e allora cerchi ancora: queste cose sono insufficienti per il livello che ti sei prefisso. Perciò, primo obiettivo: i beni materiali sono una conseguenza e rimangono con me soltanto finché mi sono utili, poi vanno eliminati o ceduti.
Lo stesso dicasi per le emozioni: la felicità ricercata attraverso nuove sensazioni, ti porta a scegliere vie sempre diverse: "Questa esperienza devo proprio provarla!". L'insoddisfazione ti conduce a spingerti verso gli eccessi, accumulando pesi e pesi di esperienze emotive, che ancora una volta ti allontanano dalla gioia e ti inabissi perché legato a queste zavorre.
E i pensieri? Deleteri per la tua Felicità. La mente vuota è l'obiettivo. Il vuoto è senza peso, perciò, puoi volare!
Più pensi, più aiuti la mente a mentire, e più lei mente, più crea pretesti per farlo. E nel frattempo, immagazzini forme-pensiero pesanti che ti tengono legato.
Per liberarsi da queste catene è fondamentale eliminare gli eccessi. Ogni volta che fai una scelta chiediti: "Questo è utile per me?", ossia:
- questo oggetto è utile a rendermi felice?
- provare quell'emozione è utile per essere felice?
- questi pensieri mi sono utili o mi deviano?
Essere felici significa possedere se stessi, soltanto se stessi.
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