venerdì 26 febbraio 2016

Il pH alcalino del nostro corpo

Il pH, o potenziale di idrogeno, è l’unità di misura che valuta lo stato di salute di una persona.
Definisce se un liquido è acido o alcalino. Essendo il corpo umano costituito per il 73% di acqua, comprendiamo quanto fondamentale sia che il pH rispetti i valori fisiologici. L’acqua ti permette così di valutare il valore del pH dei fluidi corporei; in particolare, sangue e urine danno valori effettivi sullo stato di salute.
La scala di misura va da 0 a 14, dove 7 è il valore di neutralità; valori inferiori a 7 definiscono l’acidità, valori superiori a 7 definiscono l’alcalinità.
La scala del pH ha valori logaritmici, perciò un valore 6 significa 10 volte più acido, ma un valore 5 significa 100 volte più acido.
Uno studio conferma che circa l’80% degli europei è in costante stato di acidosi, ossia con valori inferiori a 7. Andiamo a capire perché questo dato è così importante per la valutazione dello stato di salute e felicità. Perché aggiungo felicità? Hai mai visto una persona “acida” che sia anche felice?
Il pH del sangue si aggira intorno ad un valore di 7,4. Una variazione verso il basso di un solo 0,1 comporta una riduzione dell’80% della capacità sanguigna di trasportare ossigeno. Con l’errata alimentazione, lo stress, i farmaci, prodotti come caffè, alcol, fumo, il pH può scendere fino a 5,0-5,5, cioè un valore 100 volte più basso.
Fortunatamente la macchina biologica è perfetta e mette in atto tutta una serie di funzioni di sopravvivenza, ma ciò comporta uno svuotamento delle riserve minerali. I processi richiamano minerali alcalinizzanti, come il calcio e il magnesio, che troviamo nelle vene, nel tessuto connettivo, nelle ossa, nelle cartilagini e nei legamenti, nei denti, nel cuoio capelluto. Le conseguenze?
       Osteoporosi (ossa)
       Cellulite (tessuto connettivo)
       Carie e paradentosi (denti)
       Caduta capelli (cuoio capelluto)
       Articolazioni dolenti (artrosi, reumatismi)
       Infezioni da funghi (piedi, unghie, genitali)
In acidosi il metabolismo è scorretto, in quanto alcune funzioni non si attivano in un ambiente a pH inferiore a 7.
L’organismo acido è attaccato da molti microorganismi che proliferano con un terreno per loro fertile. Il processo di acidosi si sviluppa nel tempo. I sintomi più diffusi sono emicrania, artrosi, stanchezza, malessere, svogliatezza.
Lo stato di acidosi si manifesta con sintomi ben definiti:
       Esagerato senso del benessere
       Iperchinesia
       Irritazione
       Colpevolezza
       Pessimismo
       Riposo insoddisfacente
       Stanchezza
       Fatica
       Rimozione delle sostanze alcaline nel muscolo e del calcio nelle ossa
I valori del pH devono essere leggermente alcalini. Anche qui un eccesso può provocare patologie importanti. Ad esempio un pH di 7,7 comporta convulsioni, crisi tetaniche; un pH di 6,95 comporta infarto, coma, arresto cardiaco.
Alcuni valori ottimali di pH:
       Urina alla mattina: 6,4-6,8
       Saliva: 7,0-7,4
       Sangue: 7,34-7,45 (un pH superiore a 7,80 o inferiore a 7,10 può comportare coma e morte)
       Pelle: 4,5-6,5
       Succo gastrico: 1,2-3,0
       Bile: 7,4-7,7
       Liquido articolare: 7,4-7,8
Come alcalinizzare il pH?
Mangia frutta e verdura crude, riduci al minimo o elimina carne e derivati, elimina bevande gassate e zuccherine, alcol, fumo, conservanti, coloranti, glutammato; fa attività fisica e saune (sudare), assumi bicarbonato di sodio.
L’equilibrio acido/base è vitale per l’omeostasi.

Dott.ssa Catherine Kuosmine: “Il controllo del pH urinario e la sua normalizzazione devono far parte integrante del piano terapeutico di ogni malattia cronica”.

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