Il pH, o potenziale di idrogeno, è l’unità di misura che
valuta lo stato di salute di una persona.
Definisce se un liquido è acido o alcalino. Essendo il corpo
umano costituito per il 73% di acqua, comprendiamo quanto fondamentale sia che
il pH rispetti i valori fisiologici. L’acqua ti permette così di valutare il
valore del pH dei fluidi corporei; in particolare, sangue e urine danno valori
effettivi sullo stato di salute.
La scala di misura va da 0 a 14, dove 7 è il valore di
neutralità; valori inferiori a 7 definiscono l’acidità, valori superiori a 7
definiscono l’alcalinità.
La scala del pH ha valori logaritmici, perciò un valore 6
significa 10 volte più acido, ma un valore 5 significa 100 volte più acido.
Uno studio conferma che circa l’80% degli europei è in
costante stato di acidosi, ossia con valori inferiori a 7. Andiamo a capire
perché questo dato è così importante per la valutazione dello stato di salute e
felicità. Perché aggiungo felicità? Hai mai visto una persona “acida” che sia
anche felice?
Il pH del sangue si aggira intorno ad un valore di 7,4. Una
variazione verso il basso di un solo 0,1 comporta una riduzione dell’80% della
capacità sanguigna di trasportare ossigeno. Con l’errata alimentazione, lo
stress, i farmaci, prodotti come caffè, alcol, fumo, il pH può scendere fino a
5,0-5,5, cioè un valore 100 volte più basso.
Fortunatamente la macchina biologica è perfetta e mette in
atto tutta una serie di funzioni di sopravvivenza, ma ciò comporta uno
svuotamento delle riserve minerali. I processi richiamano minerali
alcalinizzanti, come il calcio e il magnesio, che troviamo nelle vene, nel
tessuto connettivo, nelle ossa, nelle cartilagini e nei legamenti, nei denti,
nel cuoio capelluto. Le conseguenze?
• Osteoporosi
(ossa)
• Cellulite
(tessuto connettivo)
• Carie
e paradentosi (denti)
• Caduta
capelli (cuoio capelluto)
• Articolazioni
dolenti (artrosi, reumatismi)
• Infezioni
da funghi (piedi, unghie, genitali)
In acidosi il metabolismo è scorretto, in quanto alcune
funzioni non si attivano in un ambiente a pH inferiore a 7.
L’organismo acido è attaccato da molti microorganismi che
proliferano con un terreno per loro fertile. Il processo di acidosi si sviluppa
nel tempo. I sintomi più diffusi sono emicrania, artrosi, stanchezza,
malessere, svogliatezza.
Lo stato di acidosi si manifesta con sintomi ben definiti:
• Esagerato
senso del benessere
• Iperchinesia
• Irritazione
• Colpevolezza
• Pessimismo
• Riposo
insoddisfacente
• Stanchezza
• Fatica
• Rimozione
delle sostanze alcaline nel muscolo e del calcio nelle ossa
I valori del pH devono essere leggermente alcalini. Anche
qui un eccesso può provocare patologie importanti. Ad esempio un pH di 7,7
comporta convulsioni, crisi tetaniche; un pH di 6,95 comporta infarto, coma,
arresto cardiaco.
Alcuni valori ottimali di pH:
• Urina
alla mattina: 6,4-6,8
• Saliva:
7,0-7,4
• Sangue:
7,34-7,45 (un pH superiore a 7,80 o inferiore a 7,10 può comportare coma e
morte)
• Pelle:
4,5-6,5
• Succo
gastrico: 1,2-3,0
• Bile:
7,4-7,7
• Liquido
articolare: 7,4-7,8
Come alcalinizzare il pH?
Mangia frutta e verdura crude, riduci al minimo o elimina
carne e derivati, elimina bevande gassate e zuccherine, alcol, fumo,
conservanti, coloranti, glutammato; fa attività fisica e saune (sudare), assumi
bicarbonato di sodio.
L’equilibrio acido/base è vitale per l’omeostasi.
Dott.ssa Catherine Kuosmine: “Il controllo del pH
urinario e la sua normalizzazione devono far parte integrante del piano terapeutico
di ogni malattia cronica”.
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